I conti del Comune di Alcamo, parla l'assessore Fabio Butera: “L’ente è sicuramente in salute”

redazione

I conti del Comune di Alcamo, parla l'assessore Fabio Butera: “L’ente è sicuramente in salute”

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martedì 06 Agosto 2019 - 14:03

Il componente della giunta grillina nel corso dell’intervista ha anticipato alcune delle novità previste negli assestamenti del bilancio di previsione 2019-2021, documento che sta per arrivare in Consiglio comunale, ed ha fatto il punto sullo stato di attuazione delle assunzioni all’interno dell’ente.
Nell’imminente Consiglio comunale arriverà il rendiconto 2018. Quali novità vi sono per l’ente? In che condizioni si trova?
L’ente è sicuramente in uno stato di salute. Il rendiconto, peraltro, questo lo andrà a certificare. Presenta delle aree di miglioramento che ancora possono essere messe in atto, e questo è un percorso che stiamo già facendo. Per esempio, tra le cose più salienti vi è il fatto, innanzitutto, che il rendiconto sta arrivando prima di quando è arrivato lo scorso anno. Siamo sempre in ritardo rispetto ai termini di legge (30 aprile 2019 ndr), ma comunque si avvicina a quelli che sono previsti. Poi, un altro dato positivo del rendiconto riguarda alcuni aggiustamenti che sono stati chiesti lo scorso anno dalla Corte dei conti e che quest’anno siamo riusciti realmente ad effettuare. La principale richiesta della Corte dei conti sul rendiconto 2017 era stata quella di rivedere i residui attivi e passivi. Effettivamente, quest’anno è stata fatta un’analisi molto dettagliata. Abbiamo tolto tanti residui che realmente non avevano più motivo di stare all’interno del rendiconto. Quindi, questo ci fa fare sicuramente un passo in avanti anche nella chiarezza, nella pulizia che abbiamo nel rendiconto, nella leggibilità, nella veridicità e così via. Piccoli miglioramenti che da un punto di vista tecnico sono molto apprezzati.
L’altro atto che verrà presto sottoposto al consesso civico alcamese riguarda, invece, gli assestamenti del bilancio di previsione 2019-2021.
Anche questo è un atto che arriva questa volta con un leggero ritardo perché il termine sarebbe il 31 di luglio. In effetti, credo che arriverà in Consiglio l’8 di agosto. Quindi, con un leggero ritardo. È una manovra di assestamento dettata dalla legge, ma anche dalle condizioni in cui giustamente il bilancio man mano che viene utilizzato per gli scopi per cui è stato fatto richiede sempre un po’ di aggiustamenti in corso d’opera. Quali sono le principali novità? Innanzitutto, siamo riusciti ad ottenere dei risparmi sul Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità che, ricordo, è una spesa che viene bloccata. Il governo consentiva di ottenere un risparmio sul fondo crediti di dubbia esigibilità se il comune si impegnava, e noi lo abbiamo fatto, ci siamo riusciti, sulla tempestività dei pagamenti verso i fornitori. Quindi, potremmo dire che il Comune di Alcamo è un ottimo pagatore perché riesce a rimanere all’interno dei tempi europei di pagamento e per questo abbiamo ottenuto uno sconto su questa posta di bilancio che blocca la spesa di 286 mila euro. Un’altra importante novità che riguarda questo assestamento è un adeguamento dei capitoli che vengono dalla Regione e che ci consentono, quindi, di avere una maggiore entrata che possiamo poi spendere per servizi sulla città. Ancora, tra le cose importanti collegate a questa manovra di assestamento c’è l’applicazione di avanzo, che sono quei soldi dei cittadini che nel tempo si accumulano senza che sono stati ancora spesi. Già per 4 milioni e 200 mila euro avevamo allocato con la formazione del bilancio e che adesso per ulteriori 2 milioni di euro circa vengono allocati con questa manovra di assestamento.
Quindi, in totale il famoso “tesoretto”, ma che tesoretto non è, si aggira a 6 milioni di euro di cui 4 già investiti. Gli altri 2 milioni di euro riguarderanno opere pubbliche?
Sì, per lo più sono opere pubbliche o forniture perché tra le cose importanti andremo a finanziare un progetto di 180 mila euro di rifacimento di una strada rurale molto importante della nostra città che è quella delle Pigne di Don Fabrizio. Poi, abbiamo previsto 250 mila euro per l’acquisto delle colonnine dei parcometri in modo da dare, speriamo entro fine anno, un servizio per come la città di Alcamo merita. Quindi, fatto non soltanto con tickets comprati presso gli esercizi commerciali, ma anche con i parcometri come ormai è dappertutto. Un’altra parte importante dell’avanzo andrà a finanziare il progetto di video sorveglianza cittadina che consiste in un progetto che già abbiamo approvato lo scorso anno e che consiste nel monitorare, attraverso un sistema intelligente di utilizzo delle telecamere, le principali ville, strade e scuole che ci sono nella nostra città.
È quindi un sistema ulteriore rispetto a quello siglato con la prefettura?
Sì ulteriore. Ci saranno telecamere nel Viale Europa che guardano la Villa Internicola.
Punti sensibili?
Esattamente. Vicino le scuole e vicino le ville. Ci saranno più di 4 telecamere in Piazza della Repubblica. Quindi, c’è un ampliamento importante della videosorveglianza cittadina attraverso un sistema di telecamere intelligenti, anche connesse con la prefettura, i carabinieri. Un progetto fatto bene. Poi, qualcosa che riguarda la manutenzione del verde pubblico e degli impianti sportivi. Queste sono le voci principali di applicazione dell’avanzo di bilancio.
In questo terzo anno di amministrazione lei ha ereditato la delega all’economia. Come si è trovato ad affrontare la nuova materia?
Nuova sicuramente nel senso che è la prima volta che il sindaco mi dà questa delega. Però, anche in termini generali è un po’ il mio mondo, quello aziendale, da cui provengo. Anche se le cose sono differenti c’è un certo parallelismo. Poi, la stretta collaborazione che c’è sempre stata nei primi due anni con l’assessore Scurto, per cui tante cose le abbiamo seguite assieme, ovviamente lui la parte principale e io in qualche modo coadiuvavo dove potevo, mi ha consentito di prendere in mano le redini di questa delega in maniera più semplice. Magari, era tutto un lavoro che veniva fatto in giunta e che non era molto visibile all’esterno, ma c’è stato sempre uno stretto rapporto di collaborazione con Scurto sui temi dell’economia.
Una delega assessoriale che invece ha da subito preso in mano, e forse a cuore, è quella del personale. Quindi, i concorsi con nuove figure in particolare apicali. A che punto si è con i bandi?
Va ricordato che, finalmente, il Comune di Alcamo ha riiniziato a fare concorsi. Non accadeva da 20 anni. Ovviamente, stiamo rimettendo in moto una macchina che per tanto tempo è stata a riposo. E quindi lo stiamo facendo magari con qualche difficoltà, con qualche ritardo, con una minore prontezza rispetto a quella che vorremmo. Però, in questi anni siamo riusciti a portare pur sempre un dirigente, in particolare l’ingegnere Russo che attraverso la mobilità si è aggiunto alla nostra forza-lavoro. Così come abbiamo un altro dirigente, quello della polizia municipale, una persona che ha sempre lavorato al Comune di Alcamo, ma che, comunque, non era dirigente e che invece oggi lo è. Quindi, ricopre appieno la sua funzione. Abbiamo ultimato, da qualche mese, il concorso per l’ulteriore dirigente contabile. Aspettiamo oramai l’approvazione del rendiconto e degli atti collegati per poterlo assumere e metterlo in forza. E poi lo scorso anno abbiamo portato una serie di funzionari che attraverso l’istituto della mobilità sono passati da comuni e province limitrofe a lavorare all’interno del Comune di Alcamo. Tutto questo è già tanto, ma rispetto alle condizioni che si sono venute a creare anche con la quota 100, quindi, con la possibilità per i funzionari e per tutti i dipendenti comunali di andare in pensione anticipatamente, non è affatto sufficiente. Quest’anno abbiamo, infatti, previsto per il prossimo triennio 2019-2021 ben 27 assunzioni differenti e già ci stiamo muovendo. C’è l’assunzione di un dirigente, che ormai è a buon punto. Può darsi che nel giro di breve tempo potremmo riuscire ad avere un ulteriore dirigente. Ci sono in corso 23 mobilità di funzionari. Si sono chiuse in questi giorni. Adesso dovremmo capire chi si è presentato, fare le procedure a valle, e le persone che possono arrivare. Tutto questo credo che sia estremamente importante perché, appunto, ci sono tante figure che mancano, soprattutto in quelle che tecnicamente si chiamano le categorie D, cioè tutte le persone che sono laureate e che quindi costituiscono un po’ quel punto di congiunzione tra la dirigenza e poi chi effettivamente il lavoro lo svolge.
Tema caldo di questi mesi è stato quello delle stabilizzazioni dei precari del Comune di Alcamo. Si sono succeduti diversi tavoli di raffreddamento in prefettura. Adesso in che situazione si trova l’amministrazione? Voi avete scelto la strada delle procedure concorsuali per un parte consistente dei cosiddetti contrattisti.
Le procedure concorsuali sono state sicuramente una valutazione fatta a normativa vigente, chiaramente rispetto a quelle che sono le situazioni del Comune di Alcamo, e anche una scelta di campo.
Una scelta politica.
Una scelta politica perché sembrava corretto che questi lavoratori, che sono qui da tanti anni, 20, 25 addirittura, potessero completare il loro percorso e vincere un concorso in modo che questo potesse suggellare il fatto che comunque lavorano all’interno di questo comune. Quindi, i concorsi noi li stiamo facendo. Alcuni si sono conclusi, per esempio, come quello della polizia municipale che, magari, essendo il primo ha fatto più rumore, più chiasso. Ma ce ne sono altri che riguardano architetti, avvocati, profili amministrativi. Diciamo che sono in diverse fasi e che si andranno a concludere nel giro di qualche settimana. Ne mancano ancora tanti profili professionali. Vero è pure che la legge ci assegna ancora fino a tutto il 2020 per potere completare queste procedure. E noi, va detto, siamo partiti dai casi più complessi, cioè quelli che per poter fare un concorso è richiesta una prova scritta, a volte due prove scritte, la prova orale. Quindi, chiaramente, c’è bisogno di una commissione, c’è bisogno di ascoltare tante persone e, dunque, i casi più complessi in questo senso. Però, stiamo andando avanti, secondo noi in maniera positiva. Altra storia sono le questioni che si sono attivate attraverso i tavoli di raffreddamento, che vengono da una difformità per così dire che c’è tra il numero di precari nel Comune di Alcamo, che ammontano a circa 400, e il numero di persone che l’amministrazione intende stabilizzare e che ad oggi è circa 300. Chiaramente, in questa differenza il sindacato ha chiesto a gran voce di voler stabilizzare tutti, ma per il sindacato è semplice chiedere la stabilizzazione di tutti. Noi, in effetti, dobbiamo pensare ad organizzare la macchina amministrativa e anche al suo futuro. Soltanto comprendendo quelle che sono le problematiche si può affrontare e non cadere in discorsi che sono a volte troppo semplicistici rispetto alla complessità delle vicende. Una delle problematiche principali qual è? È il fatto che questi precari hanno un numero di ore contrattuali inferiore a quello normale. Se normalmente un operaio, un impiegato, qualunque profilo professionale fa 36 ore a settimana, i nostri precari, purtroppo, quando ne fanno tante ne fanno 24. Quindi, diciamo che sono 2/3 del normale orario. In alcuni casi ne fanno addirittura 16 con tutta una variegata forma di orari che ci sono. Questo significa servizi in meno per i cittadini, perché una persona che ha 36 ore lavora, per esempio, sei giorni a settimana e fa sei ore al giorno, oppure, fa sei ore al giorno fino al sabato con due rientri pomeridiani. Questa cosa per chi ha 24 ore non è così, anzi fa un giorno in meno e addirittura due giorni in meno se hanno meno di 24 ore. È chiaro che non si riesce ad organizzare un ufficio in questa maniera. Quindi, la scelta di stabilizzare meno persone è per poterle stabilizzare in un numero di ore superiore e poterle portare in poco tempo ad avere il tempo pieno che è quello che serve al comune per organizzare i servizi. È un mondo molto complesso.
Quali sono i punti su cui la giunta deve ancora lavorare nei prossimi due anni? Dopo l’estate ci sarà il Dup?
Sì, il documento di programmazione. Appena il Consiglio approva questi due atti importanti, il rendiconto e l’assestamento, sicuramente lavoreremo sul Dup. Quindi, siamo in linea con i tempi dello scorso anno. Innanzitutto, la prima priorità della giunta è quella di completare i percorsi che sono iniziati: stabilizzazioni, messa a punto della tempistica degli atti di programmazione generale (dup, bilancio, rendiconto) che devono essere gli atti che arrivano sempre in tempo. Il tempo prescritto dalla norma. Per noi questo è un fatto molto importante. Le tante opere pubbliche che abbiamo finanziato o iniziato. Anche queste devono in qualche modo, auspicabilmente, vedere la conclusione entro il mandato. E poi lavoreremo su una parte programmatica, che si svolgerà in maniera più compiuta con le amministrazioni che verranno successivamente, e che penso possa dare uno slancio, uno sviluppo ulteriore alla nostra città.

Linda Ferrara

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