Il 19 luglio a Sappusi. Inguì: “Continuiamo il nostro percorso con i minori, contro la cultura mafiosa”

redazione

Il 19 luglio a Sappusi. Inguì: “Continuiamo il nostro percorso con i minori, contro la cultura mafiosa”

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mercoledì 17 Luglio 2019 - 19:04

Come da tradizione, nella settimana che precede le celebrazioni in ricordo della Strage di via D’Amelio, al di là delle iniziative istituzionali ci sono giovani che provengono da percorsi personali diversi che imparano a conoscere il valore della legalità, ma anche della cura del bene comune. Lo scorso anno, fu realizzato al Centro Sociale di Sappusi il giardino dedicato ad Emanuela Loi, agente di scorta di Paolo Borsellino. Furono piantumati alcuni alberelli di melograno ed ulivo, ognuno dei quali dedicato ad una delle vittime di quel 19 luglio 1992. Inoltre, grazie alla collaborazione dell’associazione Amici di Michele Napoli e della Fidapa di Marsala, sono stati installati anche giochi per bambini (altalene e scivoli). In questi giorni è stato fatto un ulteriore lavoro di preparazione all’iniziativa programmata per il 19 luglio alle 18, con i ragazzi che si sono attivati per realizzare un murale che ritrae le vittime della Strage. Nello stesso muretto c’è anche la scritta “La mafia uccide ed il silenzio pure”.

“E’ un segnale di consapevolezza da parte dei ragazzi del quartiere, che con il progetto Amunì stanno facendo un percorso di conoscenza del fenomeno mafioso e di educazione contro la cultura criminale di Cosa Nostra”, spiega Salvatore Inguì, direttore del servizio sociale per i minorenni del dipartimento di Giustizia, che segue i giovani coinvolti assieme ad altri operatori e ai volontari di Libera e Archè. “Dedicarci a quei ragazzi che hanno meno opportunità di ricevere occasioni di confronto, di dialogo, col mondo degli adulti è fondamentale per il dipartimento che dirigo, così come per la rete di associazioni e realtà che collaborano con noi”. In seguito all’iniziativa in ricordo della Strage di via D’Amelio è prevista una partita tra i giovani di Sappusi e i richiedenti asilo dello Sprar: “Un’occasione di aggregazione, in un momento in cui l’odio sembra imperante sui social e non solo e sembra che il problema fondamentale del nostro paese sia diventato la presenza degli stranieri”.

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