Impianto di biogas ad Alcamo: approda in Consiglio la relazione del sindaco Surdi

redazione

Impianto di biogas ad Alcamo: approda in Consiglio la relazione del sindaco Surdi

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domenica 07 Ottobre 2018 - 18:02

Il dibattito in Aula ha portato anche all’approvazione del nuovo testo del regolamento sul bilancio partecipato. Inoltre, la maggioranza pentastellata ha annunciato il suo nuovo capogruppo all’interno dell’Aula Falcone-Borsellino: il consigliere comunale Francesco Cusumano.

Due importanti questioni sono state al centro del dibattito del Consiglio comunale svoltosi nel tardo pomeriggio di venerdì. Innanzitutto, è stata discussa la relazione del primo cittadino, Domenico Surdi, chiesta dall’opposizione consiliare, in merito all’istanza da parte dell’Asja Ambiente Italia S.PA. di realizzazione dell’impianto per la produzione di biometano, alimentato da biogas, in contrada Citrolo. L’argomento è stato sollevato a seguito della pubblicazione sul sito del Comune di Alcamo dell’avviso regionale. Due gli atti che l’amministrazione comunale ha dovuto produrre all’inizio di settembre per esprimersi: le osservazioni sull’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), redatte dal sindaco, e il parere dell’Ufficio Tecnico del Comune di Alcamo, ovvero, il procedimento di valutazione dell’impatto ambientale (VIA) che si è concluso con esito negativo. Per quanto concerne l’aspetto politico, sono state evidenziate dal primo cittadino diverse perplessità sull’impianto che riprendono, in parte, molte eccezioni già sollevate dall’ufficio comunale competente. Evocando il principio di precauzione, di fatto, è stato dato esito negativo. Diverse le criticità rilevate: in primis, la scarsa documentazione presentata dall’impresa che non prevede negli elaborati lo scenario in caso di incendio o sversamenti sul terreno; poi, l’ampiezza dell’impianto che dovrebbe accogliere 385 tonnellate di rifiuti al giorno; a seguire, il processo di incenerimento di tale impianto con il conseguente rischio di salute derivante dalle emissioni. Inoltre, il numero di camion giornaliero nella zona individuata non è specificato. Dunque, un impatto ambientale e paesaggistico non indifferente per una città che vive di agricoltura e che si colloca  nell’area del Golfo di Castellammare già ritenuta un’area sensibile.

Il sindaco Domenico Surdi ha quindi affermato: “La mia paura, e credo che questa è una paura condivisa da tanti, è quella che si vuole ancora una volta adottare, per risolvere problemi strutturali, la logica dell’emergenza. Allora, se è questa è la logica, io chiedo, chiederò, dobbiamo chiedere alla Regione, di prendere una posizione chiara, perché la Regione non solo ha il potere di autorizzare, ma anche il potere di indirizzare. Ci dica chiaramente, il nostro governo, che l’idea non è più quella di fare gli impianti di compostaggio, che non è più quella di spingere su determinate forme di impiantistica, perché noi parliamo di questo. E che, invece, il futuro è quello degli impianti di biogas. Lo dica chiaramente. Qui non è una messa avanti delle mani, ma secondo me una riflessione seria da fare è che non si può rimettere ad una singola amministrazione, oggi Alcamo, ieri Calatafimi, Partinico, delle valutazioni che richiedono degli strumenti tecnici non indifferenti. La Regione deve dire chiaramente che questi impianti non creano alcun problema, che sono il futuro, che, addirittura, creano energia pulita e quant’altro”. Inoltre, il primo cittadino ha affermato: “Lunedì chiederò un parere ai nostri uffici perché io ritengo che il nostro comune, insieme a tanti altri, sia sì ora danneggiato. Noi stiamo subendo un danno perché da quando abbiamo subito questo trasferimento del sito di conferimento, e ce lo siamo detti più volte, abbiamo avuto un incremento di costi che non è indifferente e che guardando in avanti, non mi sembra che ci sono prospettive per potere ritornare a conferire a Trapani in condizioni normali. Questo secondo me è un grosso problema. E se c’è da un punto di vista legale la possibilità di ricorrere contro la Regione, io sarò felicissimo. Anzi, mi metterò a lavoro personalmente per cercare di capire quale potrebbe essere la via per ottenere un risarcimento che potrebbe essere quantificato esattamente nell’importo che noi dobbiamo chiedere necessariamente ai nostri cittadini”. E successivamente ha aggiunto “A noi non servono eventuali royalties, particolari vantaggi. A noi servono i nostri impianti. Noi vogliamo dire ai nostri cittadini che l’unico modello possibile di raccolta ad oggi è quello della differenziata. Alcamo, come è stato detto, è stato riconosciuto come uno dei modelli virtuosi della Sicilia. Siamo il terzo comune nel 2017 in ordine dei comuni medi, per percentuale. È una percentuale importante e la città risponde bene”. Dopo, il sindaco Surdi ha continuato: “Noi possiamo fare una politica anche spinta, possiamo lavorare molto sull’idea di un altro CCR, sulla scontistica, una serie di cose su cui mi riprometto di lavorare alacremente già nella prossima programmazione, però, se noi facciamo la nostra, se il nucleo di polizia ambientale fa il suo lavoro e va a multare il cittadino che magari un giorno dimentica, sbagliando, di esporre, o i locali commerciali, che sono un po’ più sbadatelli, diciamola così, e tante altre cose che non funzionano, e tutti facciamo la nostra parte, la Regione deve fare la sua parte. Che, poi, ci sia l’iniziativa privata, quello chiaramente non lo mette nessuno in dubbio, ma l’iniziativa privata se vuole il parere favorevole da parte del comune deve fare in modo che l’interesse privato corra esattamente lungo lo stesso sentiero dell’interesse pubblico. Qualcosa in più sì, qualcosa in meno no”.

Dai banchi dell’opposizione si è dapprima elevata la voce del consigliere di ABC-Alcamo Cambierà, Gino Pitò, il quale ha precisato: “Quando io ho fatto la richiesta (di convocazione n..d.r.) davvero non avevo idea di quello che era stato fatto al comune. Io l’ho chiesto e mi è stato detto in commissione che c’era un parere dell’ingegnere Parrino e c’era anche dopo il parere del sindaco, di cui non ero a conoscenza. Allora, ho detto: «Siccome il Consiglio comunale deve capire quello che capita, venga il sindaco a riferire». Questo è il motivo per cui siamo qua. Io, poi, le relazioni le ho avute. Però, dico, il meccanismo è sottosopra perché se noi facevamo la relazione dell’ingegnere Parrino, ok, la relazione dell’ingegnere Russo, che non c’è, la relazione di tutte quante (le commissioni n.d.r) e, poi, del sindaco, alla fine avremmo avuto questo parere tecnico-politico. In pratica, a quello che ho capito, noi abbiamo risposto alla procedura VIA, tramite l’ingegnere Parrino, che ha scritto direttamente alla Regione, mi è sembrato di capire così, alla procedura AIA ha risposto il sindaco. Io avrei preferito, va bene che la legge prevede alcune cose abbastanza precise, però, che il parere del comune di Alcamo, impacchettato in un unico elaborato, comprendente le relazioni tecniche e anche le valutazioni politiche, diventasse un unicum da trasmettere. Perché quello che poi è accaduto è che le relazioni sono partite. Dopo che le relazioni sono partite sono state convocate le commissioni. È stata convocata la prima, dove abbiamo avuto un’interlocuzione interessantissima con il dottore Raimondo dell’ASL e, anzi, chiederò il verbale di quella commissione perché dentro ci sono degli spunti interessantissimi su tante cose che dobbiamo approfondire. La prima commissione si è riunita, la quarta commissione si è riunita. Io ho diverse volte chiesto la convocazione della terza, ma non c’è stato verso, non è stata fatta. Ci mancava solo che fosse convocata la seconda, tutte tranne la terza. Dico, così complicato è convocarla? Non è stato possibile. Io dicevo «facciamo le convocazioni, facciamo i pareri, convochiamo il Consiglio aperto». Abbiamo fatto tutto sottosopra. Auspico per il futuro che capiti questo.” Dopo, ha aggiunto: “Il sindaco ha detto correttamente che ha avuto poco supporto da parte di comitati etc. Giusto è, era anche d’estate. Può darsi che la procedura è partita in quel periodo, magari addirittura, voglio pensar male, dice Andreotti «si fa peccato a pensar male ma alla fine ci si azzecca». Poteva essere un modo per stimolare la città. Cioè il lavoro delle commissioni, il lavoro degli esperti, poteva fare interagire le commissioni con il sindaco, alla fine si produceva un documento migliore. Non credo che su questo tema, su questi tempi fondamentali per la città, esistano contrapposizioni. Non c’è una posizione in cui il sindaco è mia controparte. Io credo che siamo tutti insieme, in questa comunità, dove in questo momento c’è il sindaco che sta facendo il sindaco della città, io faccio il consigliere e tutti quanti, ma è un tema talmente importante che quando noi finiremo di fare i nostri ruoli, lui farà l’avvocato o farà altre cose in politica, glielo auguro, io farò altro tipo di cose, con questo tema abbiamo a che fare. Quindi, credo che sia fondamentale, affrontarlo insieme, ognuno sulle sue competenze, anche per le idee che uno può avere”.

Il capogruppo dell’UDC Saverio Messana si è invece espresso così: “Io non sono assolutamente contento che nella mia città ci sia un pelo di un eventuale danno per i nostri cittadini, che sia chiaro. Questo tanto per capirlo. Se qualcuno non l’avesse capito glielo dico chiaro e tondo. Nella mia città spero ardentemente che non ci sia un pelo di danno per la salute dei nostri cittadini. Questo fuor di dubbio, cari colleghi. Però, volevo capire meglio di che cosa stiamo trattando. Se questo è un danno vi chiedo scusa”. Una puntualizzazione avvenuta a seguito di un precedente intervento in Aula Consiglio nel quale sostanzialmente rimproverava la maggioranza pentastellata di opporsi a qualsiasi iniziativa, in particolare all’ARS, dove tra l’altro è stata presentata una mozione in merito. Poi, è intervenuto il neo esponente di Sicilia Futura, Giacomo Sucameli, il quale ha dichiarato: “Mi auguro che il giorno del Consiglio aperto non ci armiamo da D’Artagnan e da Zorro, perché non c’è niente da armarsi. Ovviamente, l’allerta c’è per la nostra città. Su questo non ci sono dubbi. E ben vengano comitati qualora, ripeto, non si strumentalizzi la politica su questa cosa. Ma c’è ben poco da strumentalizzare ed io penso anche, se devo fare l’avvocato del diavolo qualora, caro presidente e cari amici, che se decidessero di fare questo impianto, dico che lo fanno lo stesso. Se dovessero trovare tutti i pareri di questo mondo, lo penso anche. Prepariamoci anche al peggio. Questo dobbiamo anche dirlo alla città, perché non dipendono solo esclusivamente da noi queste scelte di questo tipo”. Il consigliere comunale ha in seguito chiarito “Mi auguro che venga fuori il buon senso dell’amministrazione regionale qualora possa intervenire anche assieme alla deputazione. Ricordo che in questa città non c’è solo l’assessore Turano. Qui, abbiamo fior fiori di deputati: regionali, nazionali ed europei, e anche uno su Marte. Su questo ci snobbano, sono impegnati tra aerei, conferenze stampa e conferenze in giro per il mondo. Almeno io non ho visto nessun intervento da nessuna parte politica né di destra, centro e vostra ( M5S n.d.r.) su questa questione. È inutile additare agli altri. Penso che è la deputazione sia quella più titolata ad intervenire in questi casi. Noi siamo più che altro quelli che rappresentiamo la città, ma la deputazione è quella che sicuramente deve fare la voce grossa”.

La presidente della quarta commissione  Rosalba Puma ha ricordato che il Consiglio comunale aperto è stato voluto dalla maggioranza pentastellata, aggiungendo: “Io mi dissocio da chiunque voglia, e già è stato detto in questa serata, da chiunque voglia far passare la nostra volontà di fare questo Consiglio comunale aperto come strumentalizzazione politica. Già questa affermazione in sé è una strumentalizzazione politica di certo non nostra. Ribadisco che l’argomento è serio, che riguarda tutti. Quindi, dopo aver ascoltato gli interventi dei miei colleghi, dopo aver carpito che magari anche il consigliere Calandrino è preoccupato della vicinanza dell’impianto, e che ne dica il consigliere Sucameli la vicinanza di un impianto del genere al centro abitato è un fattore da tenere in considerazione, dopo avere appreso che la consigliera Allegro e tutto il suo partito andrà a fondo alla questione e mai appoggerà ciò che può dar fastidio alla salute sua, in primis di suo figlio e di tutti i cittadini, e dopo aver appreso e ricordato il consigliere Pitò in commissione che ci sono delle forti carenze progettuali, adesso, io ribadisco che è un argomento che va trattato al di là del colore politico che ci contraddistingue. Anzi più che mai adesso la politica va usata come strumento per tutelare tutti i cittadini indipendentemente dal coloro politico a cui appartengono”.

Nel corso della seduta consiliare è stato approvato anche il nuovo testo del regolamento sul bilancio partecipato e che sostituisce integralmente quello approvato nel 2017. L’esperienza dell’anno passato ha reso necessaria per i componenti della seconda commissione una sua elaborazione. Tutta la procedura, così come la votazione, avverrà adesso online sul sito dell’ente. Sei sono stati gli emendamenti presentati dal gruppo politico ABC-Alcamo cambierà e che non sono stati approvati. La maggioranza pentastellata, Anna Allegro e Saverio Messana dell’UDC si sono infatti astenuti. La delibera, invece, è stata approvata con 15 voti favorevoli (M5S, Allegro, Messana, Dara, Sucameli), zero contrari, e 4 astenuti (ABC-Alcamo Cambierà e Rita Norfo). Nello specifico il dibattito si è concentrato sulla proposta non accolta, presentata dal consigliere comunale Mauro Ruisi, di far confluire il 10% del budget derivante dalla decurtazione dei gettoni di presenza interamente a progetti che avessero ad oggetto l’integrazione culturale dei popoli. “Alcamo è già una comunità diversa, è una comunità che vede la partecipazione nelle nostre famiglie di tanti romeni che assistono i nostri cari, la partecipazione di gente araba, tunisina, marocchina o di altri paesi che va a lavorare nelle nostre campagne. Insomma, l’integrazione nei fatti esiste”, ha dichiarato l’esponente di ABC. Un’occasione persa da parte del Consiglio comunale, secondo il consigliere Ruisi, per dare un segnale diverso rispetto alle politiche nazionali. Il tema, bisogna dire, resta comunque tra quelle aree che i cittadini potranno scegliere attraverso i progetti e a cui destinare parte della cifra che ogni anno è prevista (quest’anno circa 32 mila euro) dal bilancio partecipato. Inoltre, come spiegato dalla consigliera democristiana Anna Allegro, la volontà di aggiungere l’integrazione dei popoli alla tematica dell’istruzione, da parte della commissione, è derivata proprio dal fatto che si rende necessaria diffondere detta cultura soprattutto in ambito scolastico. La presidente della commissione, Noemi Scibilia (M5S) ha invece ribadito che il gruppo M5S ha ritenuto di lasciare liberi i cittadini da qualsiasi indirizzo politico nell’effettuare le loro scelte, seguendo il principio cardine del bilancio partecipato. Durante le comunicazioni del Consiglio comunale è stato annunciato il nuovo capogruppo del Movimento Cinque Stelle. Sarà il consigliere comunale Francesco Cusumano a rappresentare i grillini in sostituzione di Noemi Scibilia per effetto della rotazione del ruolo adottata dai pentastellati a partire dal loro insediamento in Aula Falcone-Borsellino. Altro punto all’ordine del giorno è stata l’interrogazione del consigliere comunale Gino Pitò sul conferimento dei rifiuti.

Linda Ferrara

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