La Giunta petrosilena conferisce la cittadinanza onoraria a Liliana Segre

redazione

La Giunta petrosilena conferisce la cittadinanza onoraria a Liliana Segre

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lunedì 11 Novembre 2019 - 14:36

Mentre a Marsala un vasto raggruppamento di cittadini e sigle dell’associazionismo (compresa la nostra testata) ha proposto all’Amministrazione comunale e al Consiglio di sposare la richiesta di riconoscimento della cittadinanza onoraria lilybetana a Liliana Segre, a Petrosino la Giunta comunale ha già provveduto alla sua approvazione.

“Liliana Segre è cittadina onoraria di Petrosino – ha reso noto il sindaco Gaspare Giacalone -. Questa mattina la Giunta Comunale, su mia proposta, ha conferito la cittadinanza onoraria alla senatrice Segre, che rappresenta una delle figure più nobili della Nazione. Per la sua attività di testimonianza delle atrocità della Shoah, delle persecuzioni razziali e antisemite. Per la dignità con cui ancora oggi affronta una campagna di odio inaccettabile. Abbiamo subito comunicato la notizia alla Segre che ha immediatamente risposto con un messaggio bellissimo e commovente che condivido con voi. Contro ogni forma di odio, Petrosino c’è: c’è con i fatti, c’è subito”. 

La senatrice, che negli ultimi mesi è stata subissata da commenti di odio e inneggianti al nazi-fascismo, attualmente è sotto scorta. La Segre ha così risposto al Comune di Petrosino: “Grazie davvero. La proposta mi onora ma vi confesso con congruo anticipo che non sarò in grado di raggiungervi essendo molto vecchia, stanca e lontana. Vi raggiungerò con un bel messaggio di saluto e ringraziamento a tutta l’Amministrazione”.

La Senatrice, di origini ebraiche, nel 1938 fu costretta ad abbandonare la scuola elementare per trascorrere con alcuni familiari un lungo periodo in fuga dalle persecuzioni razziste. Il 7 dicembre 1943 Liliana Segre venne bloccata al confine con la Svizzera e arrestata. Il successivo 30 gennaio 1944 Liliana Segre venne deportata con il padre in Germania e arrivò nel campo di concentramento tedesco di Birkenau-Auschwitz il 6 febbraio 1944: lì, fu internata nella sezione femminile e sottoposta ai lavori forzati. Il padre morì pochi mesi dopo e nel campo di concentramento vennero uccisi anche i suoi nonni. Liliana Segre venne liberata il 1° maggio 1945 ed è una dei 25 sopravvissuti del 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati nel campo di concentramento di Auschwitz.

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