L’eurodeputato Ignazio Corrao (M5S) “Abbiamo evidenti problemi di identità”

redazione

L’eurodeputato Ignazio Corrao (M5S) “Abbiamo evidenti problemi di identità”

Condividi su:

lunedì 11 Novembre 2019 - 07:00

Nel fine settimana, si è tenuto il doppio appuntamento del parlamentare europeo nelle roccaforti del Movimento Cinque Stelle in Sicilia Occidentale, durante il quale l’esponente grillino ha aperto un confronto con la base per parlare anche del futuro della forza politica che, alla guida del Paese, deve far fronte alla sua fase critica.

Il M5S sta attraversando un momento difficile. Sembra che perdiate consenso a prescindere dal partner politico con il quale condividete l’esecutivo. Qual è la ragione secondo lei?

Abbiamo evidenti problemi di identità e di adattamento alla veste governativa. Sono tante le buone misure introdotte dal M5S in entrambi i governi, ma alcuni atteggiamenti sbagliati hanno disorientato i cittadini. Il M5S deve pensare a portare avanti con forza le proprie battaglie ed evitare di andare dietro ai sondaggi o i meccanismi classici della politica, che ai cittadini non piacciono.

Il futuro del Movimento Cinque Stelle riparte, per l’appunto, con una sua tappa in provincia di Trapani, nei due comuni, Alcamo e Castelvetrano, dove governate. Dal confronto con la base, quali istanze sono emerse?

Richieste di riorganizzazione strutturale del movimento, soprattutto a livello territoriale. È fondamentale che si semplifichino le comunicazioni e il coinvolgimento delle persone, così come è fondamentale che ci sia una maggiore responsabilizzazione da parte di chi ricopre ruoli elettivi sui territori.

Nel corso di questo giro siciliano ha incontrato il vice ministro ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri. Sul versante delle infrastrutture ci sono delle novità per questa provincia?

Ci sono tanti progetti su cui si sta lavorando, ma ritengo sia più saggio parlare delle cose quando vengono realizzate o sono visibilmente in via di realizzazione. La politica degli annunci indispettisce molto il cittadino, che è il datore di lavoro della politica stessa.

Perché ha deciso, in questo suo secondo mandato da europarlamentare, di cambiare commissione e di entrare a far parte della Commissione Industria?

Non è esattamente una Commissione Industria. La Commissione ITRE è una delle più importanti in UE e comprende, oltre all’industria e le PMI, l’energia, la ricerca, lo spazio (con delle nuove opportunità pazzesche in termini di servizi e ricerca), le telecomunicazioni, il digitale e Horizon 2020. Capirà che da lì passa gran parte della politica di sviluppo e investimento dei prossimi anni, e io vorrei che queste opportunità che fanno correre alcune Regioni d’Europa siano accessibili al sud.

Avete aperto un dialogo in Europa con altre forze che vi aiuteranno ad avere un peso sulla politica della Von Der Leyen?

Da tempo non è mistero che abbiamo una negoziazione aperta con i verdi europei, che dovevano essere la nostra prima scelta anche 5 anni fa. La nostra identità è sempre stata fortemente ambientalista e quella sarebbe la nostra casa ideale. Speriamo di sbloccare questo tavolo di negoziazione, di cui io faccio personalmente parte, prima possibile.

Ha dichiarato che sull’accordo UE-Cina non c’è nulla da festeggiare. Quali rischi ci sono?

I soliti, tuteliamo alcune produzioni italiane, ma quasi tutte del nord. Questa cosa non va bene. Dopo 160 anni di Unità, l’Italia continua ad essere patria di ingiustizie e squilibri geografici. Tutto al nord, zero al sud.

La decisione della CEDU sull’ergastolo ostativo ha suscitato un dibattito molto acceso in Italia in tema di lotta alla mafia. Qual è la posizione del M5S? È ancora un vostro cavallo di battaglia?

Assolutamente sì, la sentenza dimostra come i giudici della CEDU non abbiamo minimamente contezza dell’esperienza in materia di lotta alla criminalità organizzata maturata in Italia. La lotta alle mafie va aumentata e estesa agli altri Paesi europei. Non depotenziata.

Linda Ferrara

Condividi su: