Ragioni di un incontro, F. Lo Piparo … T. De Mauro (“Carmine”, 26/9/’19, ore 17,30)

redazione

Ragioni di un incontro, F. Lo Piparo … T. De Mauro (“Carmine”, 26/9/’19, ore 17,30)

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venerdì 20 Settembre 2019 - 10:56

Diverse per pubblico e studenti le ragioni in vista dell’incontro con il prof. Lo Piparo su “Linguaggio e politica nell’era digitale- In ricordo dell’Insegnamento di Tullio De Mauro” (Marsala, “Carmine”, 26/9/’19, ore 17,30-20,30 circa): natura politica del linguaggio (l’uomo animale politico, animale che ha linguaggio, Aristotele); linguaggio e informazione “forza produttiva” e luogo di profitti; egemone il “codice” alfanumerico “prescrittivo” e “predittivo” (copyright) che, automi-bit telematici, istruiscono ed educano a comportamenti – pubblici e privati, individuali e collettivi – comandati aggirando la consapevolezza di ciascun utente; il potere multinazionale trasversale dell’industria-comunicazione-informatizzata; “gabbia di acciaio” (parafrasando M. Weber) postfordista; individui/popoli non più “disciplinati” nei luoghi chiusi (fabbrica, scuola, carceri, manicomi); nomi-parole-numeri algoritmo-digitalizzati amministranti la web “democrazia informatizzata” (non più rappresentativa); soggettività individuali e sociali assoggettate e servili; big data e data mining (merce di scambio e profitti) vaganti senza controlli dal basso; Fb, Twitter, Instagram app, bots, sweeping e Spotify che, invisibilmente, spiano e orientano il nostro tempo vitale.

Ecco perché è necessario e urgente “Capire le parole, Le Parole e le Cose” (eguaglianza, libertà, indipendenza e “intellettualità di massa” – intelletto generale, immaginazione, sentimenti, percezioni, passioni, bisogni e sogni – sono governati da automi determinati e in mano ai saperi-poteri dominanti, i pochi). De Mauro è fonte di approvvigionamento, come nel caso della parola “informazione” (Linguaggio e informazione, in Ai margini del linguaggio,1984):

«Informazione: 1 (antico): azione di dare forma, in senso proprio e figurato, quindi anche; 2 a: azione dell’informare, […] libertà d’informazione, agenzia d’informazione […]; 2 b: ri­sultato dell’azione di informare […]; 3: ogni comando che può essere comunicato da un trasmettitore a un ricevitore, su un canale, grazie a un codice, segnale […] teoria dell’i (informazione, c.s.) […] misurabile in bit […]; 4: […] strumenti, mezzi, im­prese che forniscono notizie a una comunità […]; 5: […] documentazione […], utilizzazione ottimale e au­tomatica […] 6: implicazione logi­ca di un atto […]; informazione ge­netica, informazione cerebrale: […] istruzioni che una cellula o un cervello ecc. immagaz­zina […]».

Senza dimenticare il complesso delle ricerche e delle opere (come “I due carceri di Gramsci- La prigione fascista e il labirinto comunista”, premio Viareggio 2012), Lo Piparo di “Semiotica e matematiche” (Quaderni di studi semiotici- Gennaio-Giugno 2014) è altra fonte: con l’aiuto – scrive (citiamo solo le tesi in indice: limiti di spazio) – di Frege, Wittgenstein, Chomsky, Euclide e la filosofia della Grecia classica […]: 1. Il numero è operatore linguaggio-dipendente. 2. Il nome è operatore numero-dipendente. 3. Gli operatori uno-molti e metron governano numero e nome. 4. Parlare e misurare (numerare) sono attività cognitive imparentate.

Nell’era digitale, per noi: a) un invito per uno sguardo critico sul linguaggio bit e sugli effetti problematici su “popoli” non più popoli (il mercato global-digitale non ha nazioni né patrie); b) un interrogativo inevitabile quanto incombente circa la costruzione in itinere dell’“algoritmo definitivo”, inseguito dall’Intelligenza Artificiale (IA). L’algoritmo cioè della “machine learning” (Pedro Domingos, “L’Algoritmo definitivo- La macchina che impara da sola e il futuro del nostro mondo”, 2015), ossia il software che, paradossalmente, in automatico (senza intervento umano), programma e ri-programma se stesso in base a presupposti e assiomi logico-aritmetici del tutto autoreferenziali e stemporalizzati. Un sistema che vorrebbe eclissare il principio godeliano (Kurt Gödel) della non simultaneità dei sistemi insieme “coerenti e completi”. Ma nessuna IA e naturale-umana-storica, per intrinseca impossibilità teorica e non, ha messo in ginocchio Gödel: se un sistema è coerente è incompleto; se è completo è incoerente (tralasciamo la spiegazione: troppo nota e divulgata è l’argomentazione).

Antonino Contiliano

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