“Marsala capitale della viticoltura”: presentato Enopolis

redazione

“Marsala capitale della viticoltura”: presentato Enopolis

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venerdì 04 Maggio 2018 - 06:56

Venti stand, 40 sponsor tecnici, circa 1000 visitatori attesi. Questi i numeri di Enopolis 2018, l’evento promosso dalla rivista di settore AgriSicilia, che si terrà il 25 maggio a Marsala. A presentarla ieri in conferenza stampa è stato il direttore Massimo Mirabella: “Abbiamo scelto Marsala perchè, com’è noto, è la capitale del vino. Vogliamo farne anche la capitale della viticoltura”. Strategica la data – alla vigilia del week end dedicato all’evento enoturistico Cantine Aperte – così come la location, il podere Badia, a sancire la partnership con l’Istituto Agrario ed Alberghiero “Abele Damiani”.

Nei 18 ettari dell’azienda, compresi tra via Trapani e l’aeronautica militare, verranno presentate in un’unica giornata (dalle 9 alle 19) le ultime innovazioni studiate per il settore: per l’occasione, i presenti potranno vedere dal vivo due nuove macchine vendemmiatrici (delle aziende Same e Pellenc) e due nuovi prodotti contro la peronospera (uno biologico e uno chimico). Prevista anche una fitta attività convegnistica, con l’individuazione di alcuni temi centrali che saranno oggetto di formazione e riflessione, alla presenza di autorevoli relatori, tra cui alcuni docenti delle Università di Palermo e Catania: si parlerà di biologico, di precision farming, delle opportunità di ammodernamento offerte dal Psr e di marketing, con la presentazione di uno studio su ciò che il consumatore si aspetta dal produttore.

Tra i partner dell’iniziativa anche le cantine sociali Paolini e Colomba Bianca, presenti ieri alla conferenza stampa rispettivamente con il presidente Gaspare Baiata e il vicepresidente Filippo Paladino. Soddisfatto il dirigente scolastico Domenico Pocorobba, che ha colto l’occasione per sottolineare l’impegno riservato alla valorizzazione e al rilancio del podere Badia, che rappresenta un prezioso polmone verde per la città. “Nove anni fa – sottolinea – ho lottato per fare in modo che il podere non fosse cementificato. L’azienda ormai è in biologico certificato, abbiamo fatto sperimentazione e innovazione, inserendo nuove coltivazioni dalla tumminia alla quinoa. L’unico rammarico è non aver potuto accedere a finanziamenti europei che ci avrebbero permesso di recuperare gli immobili dell’azienda, che consentirebbero di realizzare fattorie didattiche e aziende a km 0 per la produzione e la degustazione dei nostri prodotti. Magari Enopolis sarà l’occasione buona per stimolare la sensibilità di chi può muovere qualcosa”.

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