Marsala C’è cambia look

redazione

Marsala C’è cambia look

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sabato 02 Marzo 2019 - 06:22

Care lettrici, cari lettori,

il vento della primavera ormai incombente sta per portare diverse novità. Da martedì 5 marzo Marsala C’è si presenterà nei tradizionali punti di distribuzione con un nuovo formato e una nuova grafica. Si tratta di una piccola rivoluzione che sarà accompagnata da un’ulteriore scommessa: il passaggio da 4 a 8 pagine per tre volte a settimana (martedì, giovedì e sabato). Un cambiamento meditato nel tempo, così come quelli – altrettanto storici – che ci hanno portato negli anni scorsi a passare dal bianco e nero alla stampa a colori e a scommettere su un portale di respiro provinciale –www.itacanotizie.it – con cui proseguire sul web il lavoro iniziato sul cartaceo.

Vi chiederete: perché ripensare un giornale, perché cambiarlo? Perché ce lo chiede il tempo che stiamo vivendo, perché “ripensarsi” aiuta a guardare con occhio nuovo e raccontare al meglio la realtà che ci circonda: la politica, le istituzioni, le imprese, le diverse realtà che operano nel sociale, nella cultura o nello sport. Quando siamo nati, 16 anni fa, il web era agli albori, non esistevano i social network, non c’erano gli smartphone, né whatsapp, le edicole erano ancora una punto di ritrovo indispensabile per chi voleva aggiornarsi sull’attualità e l’informazione era prevalentemente cartacea e televisiva. Presidente del consiglio era Silvio Berlusconi, Eugenio Galfano era il sindaco di Marsala e Giacomo Licari quello di Petrosino, mentre Totò Cuffaro guidava la Regione e Giulia Adamo la Provincia. I tempi sono cambiati, il territorio è cambiato. Il modo di vivere le notizie, l’informazione, anche a livello locale, è stato letteralmente travolto dalla rivoluzione tecnologica 2.0. Reperire notizie è sempre più facile, siamo tutti continuamente connessi, ma – paradossalmente – ci sentiamo anche più disinformati perché in questa marea di notizie che ci sollecitano continuamente è diventato sempre più difficile dividere il vero dal falso, i fatti dalle opinioni, il rilevante dall’irrilevante.

Perché dunque cambiare il giornale? Perché ce lo chiedete voi lettori: diventare più smart, più comodi, dare più notizie, fare “parlare” la carta con la rete, per restare ancora di più connessi – noi di carta – con i nostri lettori e il territorio. In questo mondo in cui sembra che a vincere siano i toni alti, le urla e le fake news, noi cambiamo nel segno della continuità per assolvere nella maniera migliore possibile al ruolo che ci siamo ritagliati in questi anni e che voi lettori ci avete riconosciuto nel tempo: quello di essere il vostro quotidiano e la vostra voce.

Renato Polizzi

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