Medici a bordo di un peschereccio mazarese per studiare le condizioni di lavoro dei pescatori

redazione

Medici a bordo di un peschereccio mazarese per studiare le condizioni di lavoro dei pescatori

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sabato 03 Ottobre 2015 - 15:59

Nei giorni scorsi una equipe Inail diretta da medico Francesco Draicchio con il supporto di Elio Munafò della Consulta dei Medici ItalUil, si è imbarcata sul peschereccio mazarese “Mediterraneo Primo”, per studiare con attenzione le condizioni di lavoro su un’imbarcazione adibita alla pesca da banco.

A seguito di questa prima fase, l’Inail inizierà lo studio dei dati raccolti con la strumentazione scientifica, durante le battute di pesca, riguardo gli aspetti ergonomici connessi con gli sforzi fisici ed eventuali posture incongrue assunte dai pescatori.

L’iniziativa rientra nell’ambito del Progetto nazionale Uila Pesca e Ital Uil “La Sicurezza nelle nostre Reti”, volto ad accertare le condizioni di lavoro a bordo di un peschereccio.

I risultati dello studio, con il quale sarà verificata la possibilità di introdurre possibili miglioramenti ed eventuali modifiche alle procedure di lavoro al fine di garantire una maggiore tutela della salute di tutti i pescatori, saranno presentati in un convegno nazionale organizzato dalla UILA Pesca nei prossimi mesi.

Il segretario generale Uil Trapani Tommaso Macaddino spiega che: “Si tratta di un progetto di alta valenza poichè il lavoro marittimo è uno tra gli impieghi più usuranti, anche se fino ad oggi non se ne è avuto riconoscimento ufficiale. Ci auguriamo che questa ricerca ci permetterà in un futuro prossimo di presentare alle istituzioni dati scientifici che permetteranno la tutela sotto l’aspetto legislativo di chi lavora in mare”.

Considerando le difficoltà operative e l’impegno gravoso a bordo sia dei tecnici che dei pescatori, il segretario Generale Uila Pesca Enrica Mammucari e il presidente dell’Ital Uil Gilberto De Santis hanno ringraziato “tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita delle attività e, in modo particolare, la Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo, tutto l’equipaggio e il Comandante Giacalone del “Mediterraneo Primo””.

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