Misiliscemi comune autonomo. Il comitato per il NO: “rischio rinvio amministrative 10 giugno?”

redazione

Misiliscemi comune autonomo. Il comitato per il NO: “rischio rinvio amministrative 10 giugno?”

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lunedì 28 Maggio 2018 - 12:48

Il “popolo separatista” di Misiliscemi ha vinto la sua battaglia: ieri, nell’ambito in cui si è richiesto il distacco (le frazioni di Fontanasalsa, Guarrato, Rilievo, Locogrande, Marausa, Palma, Salinagrande e Pietretagliate) non solo è stato superato il quorum (52,04%) ma ha stravinto il SI con l’89,51%.  Si va dunque verso l’autonomia del comune di Misiliscemi, anche se in questi giorni si presenterà una situazione singolare: alle comunali del 10 giugno potranno partecipare tutti gli elettori del Comune di Trapani, compresi quelli delle 8 frazioni “scissioniste” appartenenti ad un comune non ancora formato. “Ci si chiede come possano, a questo punto, ritenersi legittime elezioni amministrative che comprendono un corpo elettorale ormai deliberatamente estraneo – fa sapere il comitato NO Misiliscemi, che precisa di prendere atto dell’esito del referendum riconoscendo l’impegno del comitato per il SI che “con caparbietà è riuscito a conseguire il risultato auspicato anche se, è d’obbligo precisare come ad essere stato raggiunto è il quorum elettorale del 50%+1 e non la maggioranza assoluta dei residenti in quelle zone”. 

Con quale diritto – prosegue la nota – gli elettori residenti nel territorio di Misiliscemi possono determinare le scelte politico istituzionali del comune da cui hanno deciso di emanciparsi? Il decreto con cui sono state indette le prossime elezioni amministrative investe una città di Trapani diversa da quella che si configura oggi, risultati del referendum Misiliscemi alla mano. Il corto circuito amministrativo rischia, una volta definiti i rapporti amministrativi, di determinare tra un anno se non addirittura tra qualche mese l’indizione di nuove elezioni, pertanto si ritiene certamente più opportuno provvedere sin d’ora alla definizione dei due confini territoriali e successivamente consentire il corretto svolgimento delle elezioni senza rischi di interruzioni drastiche del mandato elettorale. Sul dato della affluenza paiono manifeste le responsabilità di quei candidati a sindaco e al consiglio comunale che, per ignavia, onde evitare rischi di perdere voti in quei territori, hanno preferito non prendere posizione sproloquiando su autodeterminazione dei popoli e corbellerie varie”.

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