Palazzo Grignani verso il restauro. Esulta Rossella Giglio: “Lì c’è l’antica Lilibeo”

redazione

Palazzo Grignani verso il restauro. Esulta Rossella Giglio: “Lì c’è l’antica Lilibeo”

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sabato 16 Novembre 2019 - 06:15

Un milione e 300 mila euro. Questa la somma messa a disposizione dalla Regione Siciliana che da tempo ha firmato il decreto. Questa cifra dovrebbe consentire di ultimare i lavori dello storico edificio che si affaccia nella monumentale Piazza Carmine di Marsala e proseguire quegli importanti scavi di archeologia che nel 1997 avevano già dato un assaggio della loro bellezza ed importanza. Grande la soddisfazione dell’archeologa marsalese Rossella Giglio che ha commentato la bella novità al nostro giornale ricordando l’importante esperienza maturata in quegli anni-

“Mi rallegro che siano stati finalmente finanziati dopo 22 anni, i lavori di restauro di Palazzo Grignani. Questo consentirà di rimettere alla luce un lembo della città antica che si trova all’interno di questo palazzo storico, molto importante per la città di Marsala. Segnalo la presenza archeologica di un mosaico pavimentale policromo e metto a disposizione le mie conoscenze storiche e scientifiche per i lavori che saranno intrapresi. Offro la mia competenza gratuita per quello che riguarda anche la progettazione”.

Archeologa Rossella Giglio, a chi appartiene questo Palazzo di epoca tardo rinascimentale?

“Palazzo Grignani è di proprietà della Regione Siciliana ed è stato dato in gestione al Comune di Marsala ed insieme alla Pinacoteca del primo piano, il giardino interno e la Piazza in cui si trova l’edificio, arricchiscono la scelta culturale e turistica della città di Marsala”.

Quando è stato trovato il mosaico che si trova all’interno del cortile di Palazzo Grignani?

“In occasione dei primi sondaggi archeologici fatti dalla Soprintendenza nel 1997 in cui ho lavorato. Si tratta di un’area libera nel bel mezzo della città romana, insomma, Lilibeo è lì. Era ovvio che proprio in questa zona fossero presenti testimonianze archeologiche. La cosa importante è che l’area sia sempre stata inedificata e la stratigrafia archeologica è dunque intatta”.

Come procederete?

“E’ ovvio che i lavori dovranno essere preceduti da un saggio archeologico e da indagini anche strumentali, prima di scavare, che ci diano la consapevolezza di sapere cosa andremo a trovare”.

L’area è fruibile già al pubblico?

“Prima si dovranno fare i lavori che sono stati finanziati”.

A quali progetti sta lavorando?

“Io adesso sono direttore del Parco Archeologico di Segesta. Le anticipo che lunedì 25 novembre organizzerò una giornata di studi al Castello di Salemi per presentare tutti i progetti di ricerca che il Parco di Segesta sta facendo. Ho avuto, oltre a Segesta, assegnati anche i siti archeologici di Salemi, Monte Castellazzo di Poggioreale, le Grotte Mangiapane di Custonaci dove stiamo predisponendo allestimenti per il Presepe Vivente. Mi è stato assegnato anche il sito archeologico di Entella a Contessa Entellina che è praticamente un’altra città degli Elimi. Il filo logico di questa ricerca scientifica è dovuta appunto alla presenza degli Elimi nella Sicilia Occidentale”.

Tanti progetti, dunque.

“Sì. Si tratta di un progetto che io avevo promesso di portare a termine a Sebastiano Tusa e le promesse si mantengono”.

Tiziana Sferruggia

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