Processo “Eden”, Antonino Lo Sciuto era direttore tecnico della società di Giovanni Filardo

Chiara Putaggio

Processo “Eden”, Antonino Lo Sciuto era direttore tecnico della società di Giovanni Filardo

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venerdì 24 Ottobre 2014 - 06:30

Nuova udienza del processo scaturito dall’operazione antimafia Eden. Dopo l’intervento dei periti trascrittori che hanno depositato quasi tutte le trascrizioni – ad eccezione di tre – delle 134 conversazioni telefoniche e ambientali, è stato chiamato a deporre Massimiliano Dibollo, comandante Guardia di Finanza del gruppo investigazione dal 2010 fino all’agosto 2013, che ha risposto alle domande dei pm della Dda Paolo Guido e Carlo Marzella.

Il Gico (gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata) all’epoca ha avviato indagini sul settore edilizio, nei confronti di imprese che ritenevamo ottenere proventi di origine illecita. Abbiamo svolto un’analisi documentale e video sorveglianza in contrada Strasatto, a Castelvetrano, dove doveva sorgere il McDonald’s. Abbiamo visto là mezzi della Giovanni Filardo srl, poi denominata Bf costruzioni ed effettuato intercettazioni anche sulla coniuge di Filardo e sulle figlie. (Ieri, con il consenso delle parti, il collegio presieduto dal giudice Gioacchino Natoli ha acquisito agli atti del dibattimento il fascicolo storico della società di capitale della Bf costruzioni). Filardo è stato arrestato il 18 marzo 2010 – ha detto il comandante della GdF – e allora è diventata rappresentante legale e amministratore della società la figlia Floriana Filardo. La ridenominazione in Bf avviene l’1 ottobre 2010”.

Gli inquirenti hanno effettuato indagini nei confronti di Giovanni Filardo: “che – ha detto Dibollo –, anche se in carcere, di fatto, dirigeva la società”. Secondo quanto riferito dall’investigatore, nel periodo seguente alla detenzione di Giovanni Filardo sono state intercettate le conversazioni tra Filardo, la moglie Francesca e le figlie. Secondo gli accertamenti svolti i conti  correnti riferibili alle figlie sono stati oggetto di diversi prelievi di poco inferiori a 5mila euro, ossia al di sotto della soglia di segnalazione della banca dei cosiddetti comportamenti sospetti. “Rileviamo – ha detto Dibollo – prelevi sistematici di importo inferiore a 5mila euro fino a quasi svuotare i conti, entro il settembre 2010”.

Sono imputati: Anna Patrizia Messina Denaro, sorella di Matteo, ritenuto il capo di Cosa Nostra, Francesco Guttadauro, nipote del superlatitante e Antonino Lo Sciuto, ai quali è contestato il reato di associazione mafiosa, Vincenzo Torino, accusato di intestazione fittizia di beni e Girolama La Cascia, ritenuta parte lesa, ma accusata di false dichiarazioni al pm. Il comandante ha detto che Antonino Lo Sciuto era direttore tecnico della Bf costruzioni. In una delle intercettazioni delle conversazioni in carcere “La moglie Francesca Barresi parla di sotterrare qualcosa in profondità. Si parla di una scatola, come quelle delle olive salate. Riteniamo si tratti di una serie di operazioni per conservare denaro. Abbiamo collegato ciò con i prelevi bancari e li abbiamo ritenuti compatibili”. All’udienza ha partecipato una delegazione dell’associazione Libera. Dagli accertamenti, secondo l’investigatore, sarebbe emerso che Lo Sciuto, era a conoscenza della realizzazione del Mcdonald’s diversi mesi prima. Poi la Bf svolse i lavori di scavo.

La prossima udienza si terrà il 30 novembre, alle ore 12.

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