Dal Nord Italia a Trapani: finisce negli uffici della Questura la latitanza di un giovane senegalese

redazione

Dal Nord Italia a Trapani: finisce negli uffici della Questura la latitanza di un giovane senegalese

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venerdì 04 Agosto 2017 - 16:00

Finisce a Trapani la latitanza di Papa Ibrahima Samb, ventenne senegalese su cui gravava un’ordine di cattura per reati commessi nel Nord Italia. A fermare il giovane sono stati gli uomini della Questura di Trapani, presso cui il senegalese si era recato – precisamente all’ufficio denunce – per formalizzare una denuncia di smarrimento del proprio portafoglio, asserendo di avere perso i propri documenti di identità.

Già dalle prime fasi l’atteggiamento del giovane ha insospettito i poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, i quali hanno condotto ulteriori accertamenti sul conto del ragazzo, sottoponendolo ad accurati rilievi foto-dattiloscopici al fine di acclararne le esatte generalità.

Papa Ibrahima Samb

Papa Ibrahima Samb

Alla fine, gli agenti hanno appurato che il giovane africano non solo annoverava diversi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona, commessi in diverse province italiane, quali furti e lesioni personali, ma sul conto dello stesso pendeva anche un ordine di cattura per l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Verbania. In particolare, il senegalese era accusato di avere commesso, in concorso con un altro soggetto, i delitti di rapina aggravata e tentata estorsione aggravata; fatti, questi, commessi nel comune di Omegna in provincia di Verbania Cusio Ossola, in pregiudizio di due minori. Tuttavia, dopo avere commesso tali reati, il giovane straniero aveva fatto perdere le proprie tracce, tanto da far diramare nei suoi confronti un ordine di rintraccio e cattura.

Irreperibilità che è terminata a Trapani, ove, grazie al fiuto dei poliziotti, che non si sono limitati ad ascoltare la sua versione, è stato rintracciato consentendo l’esecuzione dell’ordinanza restrittiva della libertà personale a suo carico.

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