Randazzo: “Mazara del Vallo è stata tradita. Troppa arroganza fra chi predica bene e razzola male”

redazione

Randazzo: “Mazara del Vallo è stata tradita. Troppa arroganza fra chi predica bene e razzola male”

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giovedì 03 Ottobre 2019 - 09:04

Giorgio Randazzo, giovane e rampante consigliere comunale mazarese della Lega non ha dubbi: l’immagine dell’intera comunità mazarese è stata lesa dalla paradossale vicenda Quinci-TARI. La vicenda di Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo è amaramente nota: balzata alle cronache locali e nazionali, conterrebbe in sé (secondo Randazzo) lo scandalo e il cattivo esempio. Secondo lui, infatti, il sindaco, già direttore dell’ufficio mazarese dell’Agenzia delle Entrate, l’ente pubblico che ha il compito di accertare la corretta erogazione dei tributi da parte dei cittadini), non sarebbe per la cittadinanza un esempio da seguire. Il primo cittadino dal 2014 al 2018 non ha versato alle casse comunali la tassa sui rifiuti, la tanto vituperata TARI, nell’occhio del ciclone da tempo. Dopo lo scoppio dello scandalo, Quinci è infatti corso ai ripari, pagando quanto doveva a quello stesso Comune del quale è sindaco dalla scorsa primavera. Quinci ha già annunciato che però ha già intentato ricorso per ottenere il rimborso non appena i conti saranno fatti bene.

Tutto ha avuto inizio a fine agosto, quando, il consigliere Randazzo, accedendo agli atti, avrebbe scoperto la morosità di Quinci  e di altri 4 assessori e da lì è nato il “clamoroso caso mazarese”. Ecco quanto ha dichiarato al nostro giornale il consigliere leghista, sottolineando che il nodo della vexata  quaestio non è giuridico ma politico. Randazzo è stato antagonista di Salvatore Quinci alle scorse amministrative di Primavera. Quinci venne eletto con uno scarto di voti pari a 998 preferenze.

Quello che è accaduto a Mazara del Vallo ha veramente del paradossale. Scoprire che la stessa amministrazione che invita i cittadini ad adempiere al compito di pagare le tasse comunali è essa stessa debitrice, è assurdo, sconcertante. Il sindaco Salvatore Quinci e la giunta comunale, poco tempo fa, hanno denunciato  proprio che l’80% dei mazaresi non paga la tassa sui rifiuti. È mortificante scoprire che lo stesso sindaco, alla luce della sua esperienza pregressa come direttore dell’Agenzia delle entrate, non è in regola con il pagamento della TARI. Bastava semplicemente dire : scusate la mia dimenticanza a pagare il debito, ho sbagliato. La cosa poteva anche finire lì. Purtroppo l’onestà intellettuale è stata messa da parte e ha lasciato spazio all’arroganza e alla presunzione. Non entro in merito della questione giuridica sull’incompatibilità che non sta a me accertare così come non sta a me dare nozioni  giuridiche. Scendere nel cavillo giuridico come invece ha fatto il sindaco Quinci  in alcune sue dichiarazioni, addirittura paventando chissà quale violazione della privacy o irregolarità da parte mia per aver fatto accesso agli atti, è semplicemente una tecnica per distogliere l’attenzione nei confronti di un problema serio, morale ed etico. Qui si tratta di credibilità ed onestà intellettuale  di un’intera amministrazione comunale. Il punto su cui vogliamo focalizzare l’attenzione è il nodo politico su come possa essere credibile un’amministrazione che da un lato punta il dito contro gli evasori e i morosi e dall’altro lato è essa stessa morosa.

Quali saranno le prossime mosse che intende mettere in campo, consigliere?

Lasciamo le valutazioni al prefetto, investito da un’apposita nota e al consiglio comunale invitato tra l’altro ad esprimersi  nonché agli organi inquirenti. A questi ultimi abbiamo indirizzato la nostra attività di accertamento a seguito delle due richieste di accesso agli Atti. Mazara del Vallo è stata tradita. È venuto a mancare il rapporto fiduciario tra l’elettore e l’intera classe politica eletta legittimamente.  Troppa arroganza fra chi predica bene e razzola male in materia di tributi. La cosa più mortificante di questa notizia balzata alle cronache locali, regionali e nazionali, ledendo l’immagine dell’intera comunità per via dell’atteggiamento assunto dalla nostra amministrazione. Non vorrei che questo problema spostasse l’attenzione su quelli che sono gli aspetti giuridici della questione.

Lei è all’opposizione e dovrebbe sottolineare quello che non funziona in città. Cosa avete proposto e sottoposto all’attenzione dell’amministrazione?

Il nodo principale è, come già detto, politico. Noi come gruppo politico Lega poniamo l’attenzione sulla questione amministrativa, sulla questione rifiuti, sulla questione Stella d’Oriente, su che fine abbiano fatto le promesse fatte durante la campagna elettorale.  Questa opposizione capeggiata dal sottoscritto che viene accusata di fare attività di accertamento e non di proposizione ha già dato modo all’amministrazione di cogliere qualche suggerimento. Penso al mercato del pesce o a quello agro alimentare che ancora risulta chiuso. Per noi l’unica soluzione è affidare la gestione della struttura  all’esterno vista la chiusura dell’immobile. Più volte abbiamo denunciato l’emergenza ambientale in cui versa l’ex scaro. Abbiamo parlato della mancata escavazione del porto canale che ancora una volta è oggetto di annunci con la compartecipazione del governo regionale. Abbiamo proposto all’amministrazione di affidarsi alla nuova tecnica chiamata soil washing, (tecnica che prevede il recupero della parte inquinata attraverso la separazione fisica dell’agente inquinante n.d.a). Abbiamo chiesto all’amministrazione di stare più attenta alla sicurezza e alle esigenze dei cittadini come ad esempio l’erogazione dell’acqua nelle case dei mazaresi. Attendiamo ancora che venga realizzato quanto annunciato dal primo cittadino ovvero il collegamento delle vasche di via Treviso. Se oggi il sindaco parla di tavolo tecnico per affrontare il problema dell’erosione del litorale causato dal metanodotto è anche merito mio. Se oggi questa città è dotata di un ospedale di I livello è grazie alla mia attività di accertamento. Se oggi al cimitero non accadono più speculazioni è grazie all’attività del sottoscritto. Se l’amministrazione non vuole ascoltarci non è colpa nostra. Il punto è se è ancora credibile per i cittadini.

Tiziana Sferruggia

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