Riflessioni e musica all’Itriella per la Giornata del Rifugiato

redazione

Riflessioni e musica all’Itriella per la Giornata del Rifugiato

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lunedì 24 Giugno 2019 - 19:43

Gli interventi di Casarini, Biondo e Bartoli, alternati alle esibizioni della Libera Orchestra Popolare

“Mentre siamo in mare non pensiamo che siano profughi, migranti o clandestini. Ma persone che stanno annegando”. Con queste parole Luca Casarini ha parlato della missione Mediterranea della nave Mare Jonio, in occasione della Giornata del Rifugiato che si è tenuta domenica nell’ex Chiesa dell’Itriella. In un tempo segnato da propaganda e fake news sul fenomeno migratorio, le varie realtà dell’associazionismo marsalese hanno proposto un’iniziativa nel segno della riflessione, alimentata dai contributi di attivisti come Casarini e Alberto Biondo, o di Clelia Bartoli, docente alla Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, da anni in prima linea sul tema dei diritti umani. Protagonista della giornata anche la musica, formidabile veicolo di incontro e comunicazione tra culture diverse, come dimostra la Libera Orchestra Popolare, che da mesi presso il Centro Sociale di Sappusi riunisce richiedenti asilo, ragazzi del quartiere, minori dell’area penale e tanti volontari del territorio, superando anche le difficoltà legate al decreto sicurezza voluto dal Ministro Salvini. “Sono tutte storie di riscatto – ha spiegato Salvatore Inguì – tutte storie di persone che della loro sofferenza hanno fatto motivo e forza per andare avanti e conoscono il senso della tolleranza, dell’accoglienza, dell’integrazione, contro ogni violenza e contro ogni sopruso”. “Il nostro compito abbattere muri e steccati costruiti da chi semina odio”, ha affermato Casarini dopo l’esecuzione del classico dei Pink Floyd “Another brick in the wall”, aggiungendo come sia incredibile veder criminalizzare chi salva le vite umane.

Alberto Biondo ha invece denunciato l’ipocrisia di chi snocciola dati di dubbia attendibilità sulle presunte devastazioni causate dall’immigrazione, tacendo dello sfruttamento e del mancato riconoscimento dei diritti ai migranti che lavorano nei nostri campi del trapanese. Sulla stessa scia anche Clelia Bartoli, che ha ricordato come ognuno di noi si sia ritrovato, almeno una volta nella vita, a vivere da emigrato o da straniero in qualche parte del mondo.

A seguire, gli interventi di alcuni richiedenti asilo, che con le loro parole hanno dato dimostrazione di disponibilità e gratitudine per il territorio che li ha accolti.

Sempre nel segno della musica la seconda parte della serata, con l’esibizione dei Sikulamente Sound, che hanno fatto ballare i presenti a suon di reggae. L’iniziativa è stata organizzata da Amici del Terzo Mondo, Arci Scirocco, Archè, Libera, Marhaba, “Centro antiviolenza casa di Venere”, “T. A. M.”, “Cooperativa sociale stella dei venti”, “Coop. Fo. Co.”, “Cas Belvedere”, Consorzio Solidalia, con il patrocinio del Comune di Marsala.

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