Scrive Giancarlo Dell’Eva sulla Sicilia in tv

redazione

Scrive Giancarlo Dell’Eva sulla Sicilia in tv

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giovedì 10 Ottobre 2019 - 06:46

Egregio Direttore,

leggo su Marsala c’è dell’8 ottobre 2019 il suo invito a parlare spesso, ma bene in radio, TV, giornale di Sicilia. Ma quale è il parlare bene? Avallare, condividere, chiudere gli occhi di fronte a ciò che non va bene o che non funziona bene per non rischiare di cadere nel solito, logoro immaginario collettivo che ormai disegna il Sud da generazioni? Non mi eleggo difensore di Giletti o altri, non ne ho la capacità e neppure lo voglio, ma da italiano che frequenta assiduamente questa città della Sicilia dal 2006 mi chiedo: non varrebbe la pena farsi un pochino di autocritica e chiedersi se con una bella dose di impegno collettivo non sia possibile arrivare a qualche grande cambiamento…ad esempio sul rispetto delle regole? E non invocare sempre i poteri politici, la dirigenza nazionale, lo Stato?

I rifiuti, ad esempio!!! Un plauso all’Amministrazione Comunale che si è prodigata per la raccolta ‘porta a porta’ distribuendo appositi contenitori e informando con una discreta campagna i cittadini, ma quanti sono ancora i sacchetti e le montagne di sudicio sparse per la città? Le bottiglie, le lattine, gli ingombranti, il sudicio in genere che borda le nostre strade, i parchi, i siti archeologici, il lungomare e ogni angolo? Faccio il nonno, giro quasi ovunque per la città con il passeggino e riprendo signori, signore, giovani che urinano su una colonna, abbandonano borse di immondizia lungo le strade, sui marciapiedi, sul belvedere di un parco archeologico, davanti alla scuola elementare frequentata da mio nipote! Dove sono le guardie ecologiche? Quando si toccano le tasche…

No questo tipo di civiltà, di ‘modus vivendi’ non lo accetto e non accetto neppure la risposta: “Tornatene a casa tua”! Questa è casa mia e come il singolo cittadino è ordinato, pulito, ben curato in casa sua così deve preoccuparsi d’esserlo nella casa comune: la città, l’ambiente. Faccio delle lunghe pedalate lungo le strade perimetrali, strade di bonifica, strade provinciali nelle campagne del marsalese…belle, vigneti curati, ordinati, ma quanta immondizia lungo le strade, sul ciglio! Strade più pulite, argini più ordinati, invece, ho trovato più a Sud e ad Est: Menfi, Porto Palo o Ragusa, Modica, Noto ecc…

Un ottimo esempio di impegno sociale e civile lo ha dato la Scuola di Rugby “I Fenici” che, avendo in concessione dal Comune l’uso di alcuni spazi di verde in Lungomare Salinella, con i genitori e volontari si è messa a ripulire questi spazi per permettere ai propri figli, agli allenatori, a tutti un uso decente, pulito di quelli spazi.

Questo vuol dire che se ci si impegna…SI PUO’!!!

Giancarlo Dell’Eva

 *** 

Gentile lettore, la ringrazio per questa sua lettera, che mi offre l’occasione per chiarire ulteriormente un punto che mi sta molto a cuore. Laddove, nell’editoriale di due giorni fa, auspicavo che della Sicilia si parlasse “bene”, intendevo un concetto un po’ diverso: il mio, infatti, non era un invito a raccontare la nostra terra esclusivamente in termini elogiativi, magari promuovendone il sole, il mare, l’arte o la buona cucina. Sarebbe stato un auspicio da operatore turistico, più che da giornalista. In realtà, intendevo dire che chi come Giletti ama dedicare trasmissioni o servizi alla Sicilia, dovrebbe farlo documentandosi “bene”, affidandosi a donne e uomini che hanno scelto di vivere in quest’isola e che quotidianamente si misurano con i suoi problemi. L’invito, dunque, era ad abbandonare lo stereotipo, il teatrino, la recita a soggetto che da anni caratterizza il contenitore di Giletti, producendo nient’altro che caos, penalizzando anche quegli ospiti che, in mezzo a grida sguaiate e sortite populiste, cercano di parlare il linguaggio della realtà. Critichiamo, dunque, la Sicilia, la sua classe dirigente, la mancanza di senso civico. Critichiamola aspramente, se serve, senza risparmiarle nulla, come talvolta facciamo con chi amiamo di più. Evidenziamone le collusioni, il mal governo, le infiltrazioni mafiose, i disservizi, come negli anni è stato fatto da trasmissioni come Report o Presa Diretta. Ma, accanto alla critica, ricordiamo di mantenere un atteggiamento costruttivo, che possa dar forza a quelle istanze di cambiamento che tanti siciliani continuano a coltivare, resistendo a difficoltà ambientali superiori a qualsiasi immaginazione. (V.F.)

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