Scrive l’architetto Pietro Pedone sul rapporto tra paesaggio e devozione

redazione

Scrive l’architetto Pietro Pedone sul rapporto tra paesaggio e devozione

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venerdì 12 Luglio 2019 - 16:08

Questa sembra essere l’era del Verde, tutti sensibili, tutti ambientalisti, tutti eco. Eppure a scavare in dietro con la storia ci si accorge che l’Anima Verde in provincia di Trapani era nota ed era strettamente legata alla devozione Mariana. Testimonianze di questo passato ecologico le troviamo ad Erice al Seminario Vescovile dove è conservata una “pala” seicentesca della Madonna dell’Immacolata, prima patrona della Montagna di Erice, incorniciata da una serie di tessere con immagini botaniche. Sotto, in preghiera, il Templare Don Cavaretta.

Al Giardino del Balio di Erice, in prossimità dell’Obelisco, un sentiero ombroso di Buxus sempervirens, porta al luminoso inginocchiatoio di Maria Immacolata che si infrange nella Luce del primo Sole di SUD.

In ogni Villa patrizia o della più recente borghesia trapanese esisteva una chiesetta o una cappella a Lei dedicata con melograni, gigli e rose a contorno. Tra queste Villa Torrearsa a Paceco, ma anche Villa Genna,  Villa Favorita a Marsala e tutte le residenze novecentesche di contrada Santa Venera. Più recentemente la stessa Via Manzoni di Erice è stata piantumata con la Palma da Dattero raffigurata in una collezione di incisioni  sulla Sacra Famiglia del fiammingo Albrecht Dürer (1471- 1528) e la stessa urbanistica della Città di Petrosino è disegnata sui Chiani e sulle Fiuredde che per la maggior parte sono dedicati alla Madre di Cristo o della Sacra Famiglia.

Viene quindi ovvia la riflessione se da allora ad oggi qualcosa si sia perso verso il rispetto della Natura e se sia necessario anche un percorso di riscoperta del sacro anche nel mondo vegetale per il riconoscimento del suo irrinunciabile valore, per la sua tutela e per salvare la Terra dai fenomeni del surriscaldamento globale in atto.

 Pietro Pedone – Architetto paesaggista

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