Il silenzio dell’Airgest

Vincenzo Figlioli

Punto Itaca

Il silenzio dell’Airgest

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mercoledì 08 Ottobre 2014 - 10:17

Uno degli aspetti più preoccupanti rispetto al futuro dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi porta direttamente agli uffici dell’Airgest. E, in particolare, all’inspiegabile silenzio del suo presidente Salvatore Castiglione. Nominato due anni e mezzo fa (in quota Pdl) per sostituire il dimissionario Salvatore Ombra, l’ex assessore provinciale trapanese ha assistito alla fine dell’era Turano, si è visto passare davanti un paio di commissari (Giammanco e Pellos), ha preso atto dell’abrogazione delle province, della nascita del nuovo Consorzio (presieduto da Ingroia) e dell’acquisto da parte della Regione del pacchetto azionario fin lì detenuto dalla Provincia. Nel frattempo, il fronte di chi ne chiedeva la sostituzione è cresciuto di settimana in settimana. La prima ad invocare un nuovo management per l’aeroporto è stata Giulia Adamo, mentre a fine giugno un gruppo di operatori turistici ha lanciato una petizione on line in cui si chiedeva la rimozione di Castiglione dalla guida dell’Airgest, alla luce del calo di passeggeri registrato nei primi mesi del 2014.

Il resto è storia di queste settimane, con le difficoltà a far rispettare gli accordi di co-marketing e il sempre più evidente disimpegno di Ryanair dallo scalo di Birgi. In coincidenza di ognuno di questi passaggi abbiamo provato a contattare il presidente Castiglione per chiedere un’opinione, un parere, una rassicurazione…Mai arrivata una risposta, né per voce né per iscritto. Qualcuno, a questo punto, potrebbe dire che sono i fatti a contare, più delle parole. Condivisibile, per carità. Ma qui mancano entrambi. Per cui, o la situazione è meno grave del previsto o non c’è più nulla da fare, ma non sanno come venircelo a dire. In ogni caso, un dirigente nominato alla guida di una società partecipata, nell’era della comunicazione 2.0, avrebbe il dovere di spiegare come stanno le cose. Se non lo fa (o se non glielo lasciano fare), mentre intorno a lui parlano e si espongono a vario titolo politici, amministratori, operatori turistici, associazioni e gruppi di cittadini, diventa naturale pensare che non sia la persona giusta per ricoprire quel ruolo.

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