Storia di Tommy, il rifugiato col mito di Mohamed Alì

redazione

Storia di Tommy, il rifugiato col mito di Mohamed Alì

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mercoledì 20 Giugno 2018 - 09:30

Il 20 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare l’approvazione nel 1951 della Convenzione relativa allo statuto dei rifugiati (Convention Relating to the Status of Refugees) da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Celebrata la prima volta il 20 giugno del 2001, in occasione del 50° anniversario della sottoscrizione della Convenzione, ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita. E soprattutto invita a non dimenticare mai che dietro ognuno di loro c’è una storia che merita di essere ascoltata. Storie di sofferenze, di umiliazioni ma anche di chi è riuscito a ricostruire il proprio futuro, portando il proprio contributo alla società che lo ha accolto. In coincidenza di questa giornata o nei giorni precedenti, vengono organizzate diverse iniziative che ne raccolgono lo spirito, con l’obiettivo di promuovere la cultura dell’incontro e dell’accoglienza, un po’ com’è avvenuto domenica scorsa a Marsala, con la partecipata manifestazione organizzata nei locali del Complesso Monumentale San Pietro. Dall’apertura del primo Centro Sprar a Marsala nel 2006 fino ad oggi, sono stati numerosi i richiedenti asilo che sono arrivati sul territorio loc: alcuni, più di altri, hanno lasciato il segno per le storie che hanno raccontato sulla loro decisione di emigrare o per i sogni che hanno cercato di realizzare una volta arrivati qui. Proprio per questo oggi, in occasione della Giornata del Rifugiato, accogliamo sulle nostre pagine un prezioso contributo esterno di un nostro concittadino, che ci racconta brevemente la storia di uno di loro.

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Thompson, “Tommy Brown” per gli amici, è un ragazzo nigeriano giunto in Italia lo scorso anno. Anche lui come tanti ragazzi africani ha lasciato il suo Paese alla ricerca di un futuro migliore, lasciandosi alle spalle una storia ricca di sofferenze e di difficoltà. Ha attraversato diversi Paesi ed il deserto prima di giungere in Libia. In un momento storico particolare come questo, con una strumentalizzazione politica senza precedenti ad opera di diverse forze politiche che spesso sfocia nella discriminazione razziale è tempo di levare forte il grido di chi crede nel valore dell’integrazione. Affinchè ragazzi con un bagaglio di difficoltà alle spalle e con la speranza e la fiducia nel futuro che è propria degli adolescenti, possano trovarsi a proprio agio in una nuova tappa della propria esperienza da ‘migranti’. Tommy ha un sogno, vuole diventare un campione di boxe. Il suo mito è Mohamed Alì. Del gigante della storia della boxe ha fatto propri gli insegnamenti. Ogni giorno si allena presso la “Lilibetana Box”. La costanza, il senso del sacrificio e la caparbietà nel raggiungere gli obiettivi faranno di Tommy un campione. Le sfide che ha già superato fanno di lui un vincente.

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