Il tavolo

Gaspare De Blasi

Io la penso così

Il tavolo

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lunedì 01 Dicembre 2014 - 16:54

Una vicenda paradossale e allo stesso tempo, non so se ci capite, comica, è accaduta nei mesi scorsi al palazzo del Municipio di Marsala. L’abbiamo raccontata nei giorni scorsi in cronaca. La riepiloghiamo. Non si sa bene chi, o meglio chi deve saperlo certamente lo sa, ha dato l’incarico ad un artigiano del vetro di fare una copertura ad alcune colonne antiche. Il tutto assemblato doveva diventare un tavolo. I capitelli, anche questi non si sa da quale zona archeologica provengano, a fungere da piedi e una balaustra ( ma è giusto poi chiamarla così?) in vetro molto spesso come copertura. Poi, per la serie non si può stare in piedi davanti ad un tavolo, sono state acquistate delle sedie, anch’esse in vetro. Abbiamo provato a spostarle e credeteci sono pesantissime. Ma la storia non è legata all’estetica del risultato. Non ne abbiamo la competenza per scriverne e comunque non è questa la sede. L’assemblaggio è stato collocato nella stanza adiacente a quella del sindaco e ancora oggi fa bella mostra di se in quel sito. Apriamo una parentesi: chi ha assistito al trasporto e  alla sua posa parla di una gru per sollevare i pesanti pezzi che compongono il tutto. Ritorniamo fuori dalla parentesi. Durante l’ultima  seduta del Consiglio comunale, dove si doveva parlare di Bilancio e invece si è parlato di tutt’altro, il consigliere Anastasi ha chiesto al Commissario straordinario Giovanni Bologna se era a conoscenza di un artigiano del vetro che voleva entrare nei pubblici uffici e distruggere, presumiamo a martellate, il tavolo di vetro che aveva realizzato un anno fa e per il cui lavoro non era stato ancora pagato. Fin qui tutto quasi normale, basta andare negli uffici di qualsiasi comune siciliano per vedere aggirarsi artigiani e professionisti che aspettano il pagamento di lavori o parcelle. L’insistenza di Anastasi però lasciava prevedere una risposta che non era la solita: “appena approvato il Bilancio…”, oppure “non possiamo sforare il patto di stabilità…” e via cosi inventando scuse e accampando giustificazioni. Invece poco dopo il Commissario, visibilmente imbarazzato, ha replicato che, malgrado le ricerche non risulta nessun incarico dato al vetraio che quindi avrebbe lavorato gratis. Non si può procedere al pagamento per vie “normali”, il prossimo anno i consiglieri, se lo vorranno, potranno pagare l’artigiano con una delibera di debito fuori bilancio. Vi abbiamo raccontato una storiella, ma viene da dire: ma in che mondo viviamo…

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