E prima?

Gaspare De Blasi

Marsala

E prima?

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sabato 27 Luglio 2019 - 07:04

Alla fine anche il comune di Trapani ha deciso: dal primo agosto in spiaggia non si potrà più fumare. Lo hanno stabilito il sindaco Giacomo Tranchida e il suo neo assessore Giuseppe La Porta. Non si tratta di una novità, nella limitrofa Castellammare del Golfo una disposizione simile è già in vigore.

L’ordinanza recita pressappoco così: “…è fatto divieto di fumo a tutti i cittadini residenti e non della Città di Trapani su tutte le spiagge ricadenti nel territorio di competenza. Sarà consentito fumare soltanto nelle aree attrezzate e nelle immediate adiacenze e in ogni caso entro una distanza massima di 3 metri dagli appositi posaceneri recanti lo stemma o altro segno identificativo comunale”. E via così proibendo. Sono previste multe da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro anche perché i mozziconi di sigaretta lasciati sulla sabbia non sono biodegradabili e sono tra i rifiuti maggiormente nocivi e più difficili da smaltire. Ora noi siamo d’accordo. Il fumo fa male e sembra che ormai sia scientificamente conclamato. E le amministrazioni fanno bene ad intervenire (una curiosità, chi stabilirà che sto fumando a tre metri dai posaceneri istituzionali? I vigili con il misuratore al seguito non si erano ancora visti). Qualcuno ha tentato di abolire l’uso della plastica, si è anche scatenata la corsa ai possessori di animali (cani) che abbandonano le loro eiezioni nei marciapiedi (e di conseguenza sotto le nostre scarpe). E’ vietato potare gli alberi e dare fuoco agli arbusti, previste anche in questi casi multe salate. D’accordo su tutto. Ma noi ricordiamo un’altra storia e naturalmente, a parte l’età, non la rimpiangiamo. Ma la ricordiamo.

Quante volte abbiamo scritto e sentito delle spiagge di una volta a Marsala? Erano larghe e non c’era stata l’erosione. Il “Fortino” era in spiaggia e non in mezzo al mare come adesso. Le alghe poi quasi non c’erano ( ricordiamo male?). Eppure tutti fumavano (e facevano male, lo ripetiamo). Poi “seppellivano le cicche nella spiaggia e andavano a farsi il bagno. E la spazzatura costituita dai bicchieri e dalle stoviglie di plastica veniva, dopo avere consumato lauti pasti (anche questi ora non consigliati per motivi sanitari), in mucchietti che poi a volte venivano rimossi. I cani la facevano per terrà anche allora e anche allora il risultato lo portavamo a casa sotto le scarpe. Ci lamentavamo (a pensarci bene, proprio come adesso), ma non c’erano le multe. Si stava meglio quando si stava peggio? No. Assolutamente. Ma un pizzico di nostalgia di quel Fortino in spiaggia, magari vicino alle cicche… e i rami degli alberi potati diventavano “fuggeggia” (chissà con quante g si scrive).

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