Moni Ovadia nominato direttore artistico dei teatri marsalesi

redazione

Moni Ovadia nominato direttore artistico dei teatri marsalesi

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martedì 22 Novembre 2016 - 12:38

Come avevamo anticipato alcune settimane fa, Moni Ovadia sarà il direttore artistico per la gestione dei teatri marsalesi e per la programmazione degli eventi culturali in città. Ieri pomeriggio il sindaco Alberto Di Girolamo ha sottoscritto la determina che conferisce l’incarico all’artista di origini ebraiche a titolo gratuito. Settantenne, tra i nomi più noti e apprezzati del panorama culturale italiana, Moni Ovadia avrà il compito di supportare l’amministrazione nella realizzazione di calendari artistici di qualità, “magari – come si legge nella determina – con delle esclusive per la Sicilia Occidentale”.
Nella determina sindacale si ricorda che “una parte importante del programma politico amministrativo dell’amministrazione riguarda la realizzazione di eventi culturali con l’obiettivo di avviare un progetto di collaborazione tra pubblico e privati che possa portare alla città nuova linfa vitale in termini di confronto inconbo con la pluralità dei linguaggi e degli stili rendendo il territorio aperto e ricettivo alle contaminazioni e all’arricchimento culturale di cui particolarmente il Teatro è naturale portatore”.
Nei giorni scorsi Moni Ovadia ha incontrato alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale marsalese, dichiarandosi disponibile a rilanciare la stagione teatrale e a creare una rete di collaborazione con gli artisti locali. A tal riguardo bisognerà capire che tipo di feedback arriveranno dai promotori del Cantiere culturale marsalese, che nei mesi scorsi aveva fatto delle proposte sulla gestione degli eventi all’amministrazione lilybetana, suggerendo – tra le altre cose – la nomina di un direttore artistico, lasciando però intendere di preferire un nome autoctono. L’idea di base, comunque, è quella di far rientrare i contenitori culturali marsalesi all’interno di una rete di teatri siciliani, in modo da poter anche ottimizzare i costi per gli spettacoli.
L’amministrazione Di Girolamo, da parte sua, terrà una conferenza stampa domani pomeriggio alle 18 al Teatro Comunale “Eliodoro Sollima” per illustrare le motivazioni che hanno generato questa scelta. Nell’occasione, alla presenza dello stesso Ovadia, verranno date le prime indicazioni sul lavoro che svolgerà a Marsala. Saranno presenti il sindaco Alberto Di Girolamo e l’assessore alle politiche culturali Clara Ruggieri.
Sul fronte politico per il momento non si sono registrati commenti ufficiali, al di là dell’entusiasmo mostrato sui social dai principali sostenitori della giunta. Nel corso di una riunione della commissione cultura, la presidente Ginetta Ingrassia ha espresso soddisfazione per la nomina di Moni Ovadia, inviando, da parte sua una serie di proposte all’Amministrazione Di Girolamo in occasione delle prossime festività natalizie, nonchè per la Giornata della Memoria e Giornata del Ricordo. In particolare, è stato chiesto alla giunta di dedicare attenzione alla programmazione di eventi nei quartieri popolari, di organizzare per tutti i bambini spettacoli cinematografici gratuiti, coinvolgere i cori polifonici delle varie scuole e organizzare, altresì, ogni anno recite in strada delle varie Fiabe Disney per coniugare l’aspetto coreografico natalizio con quello culturale. Al sindaco e alla giunta è stato inoltre chiesto espressamente di organizzare in città un evento importante a cadenza annuale che attragga il flusso turistico e, al tempo stesso, a partire dalla prossima programmazione natalizia, di valorizzare sempre più le realtà locali, non dimenticando le eccellenze del territorio.
Tornando a Moni Ovadia, questa, in sintesi, la scheda biografica del neo direttore artistico dei teatri marsalesi:
Nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita.
Dopo gli studi universitari e una laurea in scienze politiche ha dato avvio alla sua carriera d’artista come ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi. Nel 1984 comincia il suo percorso di avvicinamento al teatro, prima in collaborazione con artisti della scena internazionale, come Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, e poi, via via proponendo se stesso come ideatore, regista, attore e capocomico di un “teatro musicale” assolutamente peculiare, in cui le precedenti esperienze si innestano alla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e umorista. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il “vagabondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell’immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro.
Moni Ovadia, oggi è considerato uno dei più prestigiosi e popolari uomini di cultura ed artisti della scena italiana. Il suo teatro musicale, ispirato alla cultura yiddish che ha contribuito a fare conoscere e di cui ha dato una lettura contemporanea, è unico nel suo genere, in Italia ed in Europa. Moni Ovadia è anche noto per il suo costante impegno politico e civile a sostegno dei diritti e della pace ed è un punto di riferimento per le giovani generazioni. I suoi contributi in questo campo vengono pubblicati su riviste e quotidiani fra i quali: il Corriere della Sera, L’Unità, il Secolo XIX, La Stampa e il Mattino.
Intenso anche il suo rapporto con la Sicilia: in occasione del 25esimo anniversario del terremoto che distrusse la valle del Belice, per le “Orestiadi” di Gibellina del 1993, realizza con la collaborazione di Studio Azzurro e le musiche di Alfredo Lacosegliaz, “Ultima forma di libertà, il silenzio”, ambientato nell’inquietante scenario del Cretto di Burri e sempre per il “Festival di Gibellina” del 1996, parteciperà allo spettacolo evento “Pallida madre, tenera sorella” con la regia di Piero Maccarinelli.
Nel 1994, inizia il sodalizio artistico con il regista siciliano Roberto Andò debuttando nell’opera multimediale “Frammenti sull’Apocalisse” di Daniele Abbado, Nicola Sani e dello stesso Andò presentato nel Palazzo dei Diamanti di Ferrara e, in forma di spettacolo, al “Festival Roma Europa”. Sempre con Andò, nel febbraio 1995, collabora a “Diario ironico dall’esilio”, una coproduzione CRT Artificio e Teatro Biondo Stabile di Palermo. Partecipa insieme all’attore tedesco Bruno Ganz al primo lungometraggio di Andò “Diario senza date” (Diary with no dates), presentato alla 51° Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Finestra sulle Immagini. Nel 1997 riprende la collaborazione con Andò mettendo in scena “Il caso Kafka”, una coproduzione CRT Artificio e Stabile Biondo di Palermo
Grande successo di critica e di pubblico ha ottenuto con “Le Supplici” di Eschilo in scena al Teatro Greco di Siracusa nei mesi di maggio e giugno 2015, tragedia greca di cui è stato regista e co-protagonista.

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